Fiorenza Brembati
Il ricamo e il cucito hanno sempre affascinato e dato vita alla mia produzione artistica, come segno di una ricerca che va oltre una preferenza individuale, una pratica che sostituisce al pennello la ricerca di supporti e materiali alternativi. Questa scelta, oltre a spezzare la barriera che separa i materiali intellettualmente alti da quelli bassi , mi rapporta ad un sistema di segni tradizionalmente femminili in cui mi ritrovo. L’amore per i tessuti, il lino in particolare, trame e orditi che si avvolgono giocando con la luce radente nel bianco capovolgendo i luoghi comuni della società moderna. Con ago e filo disegno geometrie di un mio mondo interiore che da anni inseguo in un pensiero volutamente non logocentrico.
Biografia:
la mia passione per il disegno e l’arte nasce negli anni del liceo artistico, dove scopro le mie capacità. Mi appassiono tanto da farne divenire la mia fonte di energia fino ad oggi. Proseguo gli studi in Accademia di Belle Arti a Brera, Milano, dove inizio ad esporre in collettive a scopo culturale. Nel ramo della scenografia ebbi modo di far ricerca sul tema del teatro giapponese, dei suoi segni e costumi. Da allora compongo tessuti con materiale riciclato che assemblo per poi tagliare borse, kimono e pupazzi.
Il mio lavoro evoca, dagli sfilati alle incisioni, il mondo interiore dove la mano della donna diviene protagonista sul bianco del lino, legata intimamente all’universo femminile che si legge e racconta nel filo come “segno”, l’ombra e la luce, il pieno e il vuoto, elementi che mi riportano alla Madre Terra come un filo ombelicale.